Lo stato di sopore

Quando si accorse di essersi addormentato un’altra volta davanti al televisore, si arrabbiò con se stesso. Aveva aspettato tutta la settimana per vedere quel telefilm e ora era riuscito a perderselo. Forse quella cura, cui si era sottoposto, era troppo forte per lui, anche se il medico l’aveva rassicurato dicendogli che la sonnolenza sarebbe presto passata con l’assuefazione. ‘Basta imporsi di non dormire o anche di svegliarsi che ti passa subito’ gli aveva suggerito il medico facendo sembrare tutto così semplice ‘è uno stato soporifero artificiale e basta poco per vincerlo. La terapia, invece, è meglio non sospenderla, per ora, per cui devi solo cercare di resistere.’

Gli ricapitò un altro episodio in ufficio, alla riunione del lunedì. Per fortuna il capo non se ne accorse, impegnato com’era a lamentarsi del pessimo lavoro fatto da un suo collega. Nonostante si fosse appisolato per pochi minuti, si era però reso conto, per la prima volta, che effettivamente esisteva un attimo tra l’addormentamento e il sonno profondo in cui sarebbe stato possibile riprendersi. Se, anziché lasciarsi scivolare nel sonno, avesse fatto leva su quel preciso indugio che la mente ha prima di abbandonarsi al sonno, avrebbe potuto superare quel fastidioso torpore salvandosi dal fare prima o poi una brutta figura. Ci pensò a lungo, cercando di fissarsi nella mente la sensazione che gli procurava quel breve passaggio tra la veglia e il sopore, giusto per non farsela sfuggire fosse ricapitata a tiro. E non dovette aspettare molto. Il colpo di sonno lo prese d’un tratto, senza il preavviso del sentirsi le palpebre insopportabilmente pesanti. Lo stato di semincoscienza si srotolò nella sua mente in poche frazioni di secondo, ma quando gli passò davanti la soglia del sonno la riconobbe afferrandola al volo come fosse stata la maniglia di una porta nel volgere di una caduta. Sì, ce l’aveva fatta: era riuscito a svegliarsi e da solo. Il medico aveva avuto ragione, dopotutto.
Ma le ruote dell’auto stavano già mordendo l’aria fresca del mattino; alle sue spalle il guardrail del viadotto si era aperto in due come un fiore maturo, lasciandogli solo il tempo di accorgersi che la vettura stava iniziando la parabola discendente verso gli scogli scuri della costa.

16 pensieri su “Lo stato di sopore

  1. ciao ciao ogni tanto passo di qua a leggere e lasciarti miei saluti e anche se non ti leggo sempre quando capito e’ sempre un piacere.
    PS Ho aperto un nuovo blog ecco il perche’ del nuovo nome

  2. Questo fine settimana me lo prendo per leggere quello che mi sono persa! Comunque penso che una semplice briciola non può far succedere tutto questo: mi sà che nel latte questa volta è caduta tutta la brioche!!! Bacioni, sei sempre Grande!

  3. Medico che non aveva letto l’ultima versione del mio pezzo sulle cadute …attenzione all’uso delle benzodiazepine. Cadere nel sonno mentre si guida è un effetto secondario indesiderabile. Ciao

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