Il finale

E se per una volta scrivessi un breve racconto senza un finale che si risolva nell’ultima frase? Così, per fare qualcosa di diverso, di inaspettato, di meno scontato.

Ma no, ma no, finirei per deludere le aspettative del lettore che leggerebbe rapidamente queste poche righe aspettando la svolta finale che capovolga il senso dell’intero post senza poi trovarla. Finirebbe per ripassare più volte con gli occhi le parole di chiusura incredulo di non rintracciare nulla di tal genere e si domanderebbe se non stia visitando un altro blog.

Tuttavia, a ragionarci su, una tale omissione potrebbe costituire un elemento di novità, di frattura con la solita routine creativa, una sorta di innovazione stilistica. Vivaddio! Vogliamo adagiarci su cliché triti e ritriti che sanno quasi di stantio?

Certo che se potessi rifletterci sopra con più comodità sarebbe meglio.

È difficile pensare quando si ha il portatile chiuso sottobraccio dovendosi poi anche tenere ad uno spuntone di roccia a penzoloni sullo strapiombo.

(Ecco, lo sapevo, l’ho fatto un’altra volta!)

8 pensieri su “Il finale

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