Magia vendesi

«E’ una bicicletta magica, sa?» disse il bambino gongolante al signore che si era fermato a guardarla.

«E perché mai dovrebbe essere magica?» chiese l’uomo alzandosi un poco la visiera del berretto.

«Perché è rossa tizzosa, ha il manubrio saettante ed è una Ba-ba-glù

«Una Ba-ba-glù? Non ho mai sentito una marca simile.»

«Per forza, è il nome che ho dato io alla mia bicicletta. Ma il nome non è poi così importante. Quel che ha di speciale è che è velocissima, così veloce che sprigiona saette quando corre. L’altro giorno, pensi, stavo tornando a casa quando ho pensato di fare un giretto e così ho fatto due volte il giro del mondo.»

«Ma è fantastico, e me la venderesti?»

«Non si vende mai una Ba-ba-glù» rispose serio il bambino.

«Ve bene… però sappi che non è nulla a confronto della Miopenna

«La sua checcosa?»

«La Miopenna» e così dicendo, con un gesto trionfale, tirò fuori dal taschino una stilografica gialla e verde: subito un raggio di sole fece brillare il cappuccio.

«Ohhhhh» fece il bambino ad occhi aperti «e cosa fa?»

«Scrive ben trecento parole al minuto. Ma nel serbatoio ne ha molte di più. Escono come fossero acqua da un rubinetto e trovano magicamente la loro esatta posizione sul foglio; per un po’ cambiano e ricambiano posizione e poi, alla fine, raggiungono la forma perfetta. Basta pensare a quello che si vuole scrivere e tutto il resto lo fa la penna.»

«Fichissimo, mi sarebbe davvero utile per i compiti in classe. Me la vende?»

«Non si vende mai una Miopenna» rispose serio l’uomo.

«Bicicletta e penna sono niente a confronto di quello che vendo io.» Il nordafricano, che aveva loro parlato, stava giustappunto sistemando per terra, su un cartone aperto, dei barattoli.

«A che servono questi contenitori?» fece l’uomo incuriosito avvicinandosi insieme al bambino.

«Sono barattoli Vogliancora. Contengono quello che vorreste avere…»

«Voglio una Miopenna» chiese subito eccitato il bambino.

«Voglio una Ba-ba-glù» fece l’uomo con lo stesso entusiasmo.

«Eccoli qui» fece il mercante sorridendo. L’uomo e il bambino controllarono accuratamente. Su di un barattolo c’era scritto: ‘Confezione  sottovuoto di Vogliancora, prodotto sigillato e garantito: contiene un Ba-ba-glù’. Lo stesso poteva leggersi sull’etichetta della Miopenna.

«Sono tre sassiblù per confezione» buttò lì il nordafricano come una doccia gelata.

«Tre sassiblù?» dissero in coro l’uomo e il bambino. «Ma è tantissimo!» aggiunse il bambino deluso.

«Effettivamente i prezzi sono aumentati da qualche tempo, però se non li volete…»

«No, no, va bene così…» tagliò corto l’uomo. Ed entrambi diedero i loro preziosi sassiblù.

«Ehi, ma questi barattoli non si aprono…» sbottò stizzito il bambino.

«Io ho solo detto che contenevano le cose che desideravate» disse il mercante sorridendo ancora «non che avreste potuto anche toccarle. Limitatevi a sapere di possederle con la fantasia.»

E sparì.

31 pensieri su “Magia vendesi

  1. allora sei il primo della lista per la festa! a proposito, sai di qualche bel locale a poggiobrusco dove potremmo affittare una sala per fare una “festa magica”???? jejeje

  2. Ciao BnL,è sempre un piacere leggere i tuoi racconti….adoro la mucca al lato del blog…..i quiz effettivamente non sono graditi…de gustibus…..Una buona Domenica a te.
    Note di myticmusic.

  3. tu sei più che bravo, hai il milktouch, è chiaro. ora, il problema sarebbe questo: ho appena comprato una multiproprietà alle Barbados e mi hanno messo le chiavi di casa in uno di quei simpatici barattoli di Voglioancora… io non voglio costringerti, ma se non mi fai saltare fuori un modo per aprirli vengo con le ruspe a Poggiobrusco!

  4. devo dare una rispolverata ai complimenti. continuare a dirti “delizioso” mi annoia. però è appropriato. potrei aggiungere “semplicemente” perché è la qualità che ti contraddistingue. così diventerebbe “semplicemente delizioso”. potrei invertire i termini: “delizioso. semplicemente.” potrei rafforzare con un punto esclamativo “semplicemente delizioso!” oppure puntualizzare con un “semplicemente: delizioso.” credo di essermi spiegata.

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