«E’ meraviglioso vedere quante violette siano nate quest’anno!».
Amina sussurrò questa frase lisciandosi una piega inesistente delle calze a rete. Si era aperto uno squarcio tra le nuvole e, benché piovesse sommessamente, la luce del sole stava illuminando sul mio prato centinaia di piantine cresciute un po’ dappertutto ai primi tepori della primavera. Starsene lì, insieme a lei, seduti sui gradini del portico, era dolce e rassicurante.
«Ma è tutta colpa degli innamorati» me ne uscii io sforzandomi di guardare davanti a me, mentre invece cercavo di fissare con la coda dell’occhio l’espressione sorpresa degli occhi scuri di Amina.
«Come dici, scusa?»
«Eh sì. Perché la leggenda racconta che ser Dagoberto (non so più che cosa), innamoratosi perdutamente di una bellissima dama apparsagli in sogno, cavalcò per migliaia di leghe, affrontando indicibili pericoli per cercarla e chiederla in sposa. Giunto, finalmente al cospetto della principessa Viola (non so più che cosa), il cavaliere aprì il proprio cuore alla bionda fanciulla; questa, per tutta risposta, gli rispose che non ci pensava neppure a sposarlo perché lui era brutto e senza neppure un castello tutto suo. Lui le fece allora presente che per chiedere la sua mano aveva affrontato con indomabile coraggio draghi e fattucchiere, orchi e assassini e dunque aveva diritto di chiederla in moglie, tanto più che l’amava. Lei chiarì sprezzante che se non se ne andava lo avrebbe fatto sbranare dai suoi cani da caccia. ‘Almeno dammi un bacio’ implorò il cavaliere messosi in ginocchio; ma subito quattro energumeni di servitori, grossi come catapulte, si materializzarono da dietro gli arazzi defenestrandolo senza neppure fargli mormorare ‘addio’.
Ser Dagoberto rimase tutta la notte aggrappato ad uno spuntone di roccia cui si era avvinghiato cadendo dalla finestra. L’indomani, però, già non c’era più. Al suo posto era nata una piantina dai petali profumati come i capelli della principessa Viola e dal colore tenue e delicato come erano le sue labbra. Da allora si dice che le violette nascono dai baci perduti degli innamorati, perpetuando così la storia di ser Dagoberto (non so più che cosa).»
Amina mi guardò in modo strano. Mi si avvicinò sorridendo per poi stampare le sue labbra morbide sulla mia guancia. Quindi mi disse:
«Un modo un po’ contorto per farsi dare un bacio, ma te lo sei meritato.»
ciao..nn ho avuto modo di leggere il tuo racconto perchè sn a scuola… ma dev’essere molto bello vista la quantità di commenti!!!!!!
Ah l’amour…..!
Modo un pò contorto per un bacio ma i baci sono talmente preziosi che a volte ci si girà un pò attorno alla loro magia….
Buon sabato!!!!^^
Ti lasci solo un saluto (non ho letto: sarà sicuramente un pesce…)!
buon week-end Briciola!!! ^_^
un bacio vale qualsiasi cosa ps io non so nulla di gigahertz, la malata di chat non sono mica io ;o)
che principessa cattiva :/
Ciao Briciola, grazie per la visita e per avermi fatto scoprire come nascono le violette.
Io ho amici sinceri? Credo di sì, anche se in fondo mi basterebbe avere amici.
Roberto
Già, un modo un po’ contorto. Ma le fiabe, i racconti e chi sa raccontare sono una cosa stupenda… è bello sapere che qualcuno lo fa ancora.
da novembre ad aprile il mio giardino è pieno di violette. santo cielo, quanti baci perduti! non riuscirò più a guardarle con allegria…ora vado a provvedere che non ne nascano troppe altre 😉
Che bella questo racconto :)…mi sono sempre piaciute storie leggendarie …bravissimoP.S. Quelle labbra non sono le mie ma sono molto molto simili 🙂 è per questo che ho messo quell’immagine 😉
ciao Briciola, grazie per il comment, sono lieto che il post ti sia piaciuto
Ciao Briciola, sei …caduta sul mio blog ,non ti ..raccoglievo da un pò:-) L’odore della solitudine?..se non lo conosci sei fortunato..Un Bacio:-)Mara
seguo le orme di Amina… smackkkk dolcenotte e buon we ^__^
mi ha incuriosito il tuo nick…e sono passata da te, e adesso ti saluto ciao filly
Ottimo il post, complimenti,
grazie per essere passata da me,
un affettuoso saluto ,
buon week end,
Luciano
Guarda uno cosa deve inventarsi per ricevere un bacio…Sei sempre forte, Briciola. Un abbraccio. Alain.
Allora sara’ per tutti i baci che non ho dato che il mio prato è fiorito sol di viole? Le pulizie continuano, dentro e fuori 🙂
se sistemo il mio blog ti posso linkare?
Quasi quasi provo anche io con questa storia…ciao 🙂
Certamente più fortunato di ser Dagoberto, e con meno leghe di affanno alle spalle, spero.
Mi congratulo anch’io, insieme a Belynda, per la perspicacia di Amina. Mi sa che devo farmi più furba 🙂
Un baciotto, Briciola!
eHI, BRICIOLA… GRAZIE DELLA VISITA E DELLA FELICE UNIONE!;)
Bacio anche da me… non sia mai ti trasformi in violetta anche tu! 😉
Dolce racconto, come te! Un bacio
anche il mio prato è pieno di violette; sei forse passato da queste parti? bacio, g.
..ciao Briciola..ogni tanto passo a leggerti…sempre interessanti i tuoi post..^^
NESSUN PESCE ALL’AMO
!!!
un salutissimo
un salutissimo
Un bacio te lo do anch’io e anche la buonanotte. 🙂
perspicace e fantasiosa Amina! io non ci sarei mai arrivata … :))
Eccomi, mancavo da un po’ e mi sono abbottato di brutto. Sempre grazie Briciola.
Bacio anche da me 🙂