Patatine fritte

Browser era stravaccato sulla mia poltrona preferita. Stava continuando nell’opera lenta e instancabile di stravolgimento dell’originaria forma di bergere, grazie al suo peso ragguardevole. Gli avevo messo in mano una lattina di coca-cola che compro solo per l’eventualità che mi venga a trovare. Nell’altra mano aveva un cartoccio di patatine fritte che, prima di salire a Poggiobrusco, si era comprato da MacDonald’s.
«Cuccicucci cuccicù…» cantilenò, ad un certo punto, porgendo l’avambraccio flaccido in direzione della base del tavolo e sventolando, allo stesso istante, una patatina fritta gommosa e bisunta. «Certo che il tuo gatto fa proprio il difficile!» sentenziò aggrottando le ciglia cespugliose e gettandosi in bocca, al volo, la patatina inerme. «Si vede che è abituato al filettino bourguignonne, povero cocco» Queste ultime parole le pronunciò mostrandomi bene come può ridursi il cibo dopo pochi morsi ben assestati.
Il mio amico era capitato in un momento critico della giornata. Avevo un mucchio di lavoro ancora da sbrigare. Il suo sarcasmo acido lo reggevo a fatica. Non avevo, poi, ancora capito se era venuto per chiedermi qualcosa o se stava invece solo cercando di passare altrimenti il pomeriggio. Glielo stavo per domandare quando, all’ennesimo suo ‘cuccicucci cuccicù’, gli feci:
«Ho notato che ultimamente, quando parli, strizzi gli occhi: come se tu avessi difficoltà a mettere a fuoco gli oggetti lontani. Forse dovresti portare gli occhiali.»
«Ci vedo benissimo, maccheddici?» mi rispose risentito, risucchiando alcune patatine direttamente dall’involucro di cartone. «Non sono mica vecchio come te.»
«E allora mi spieghi perché stai continuando a fare ‘cuccicucci cuccicù’ alla mia borsa sotto il tavolo? Il mio gatto ce l’hai alle spalle. E sta fissando da un po’ la tua nuca, con aria interrogativa.»

20 pensieri su “Patatine fritte

  1. Ehilà, Briciola, sei sempre straordinario! E vuoi sapere una cosa? il tuo gatto, se è quello che si vede sul PC, è IDENTICO ad uno dei miei tre, e vive anche lui di preferenza sulla mia scrivania o sopra il PC.
    Quanto ai Panini per i bimbi del vicinato, devo aspettare la primavera, quando riesco con seduzioni varie a farli entrare nel mio giardino. D’inverno “hanno i compiti”, dicono le madri, che pensano che leggere sia un perditempo. Lo so, finiranno per denunciarmi per corruzuione di minorenni. Ma io ci provo lo stesso.
    Continua così, Briciola, il tuo blog è un vero godimento
    La zia Giò

  2. Briciola, confessa che questo racconto ti è stato suggerito dal tuo gatto – che da quello che si vede -, adora accomodarsi “sulle spalle” del tuo computer, mentre stai scrivendo i tuoi bellissimi post 🙂 ciao*

  3. secondo me il tuo amico Browser faceva “ciccu’ciccu’ ” al gatto perché non sapeva cosa dire a te! Era imbarazzato, poverino. Tu non lo trattavi tanto bene! anche se gli avevi offerto la coca cola, comprata apposta per lui, non lo stavi ad ascoltare!!! 😉

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