A bocca storta

L’ultima volta che avevo sentito Browser per telefono l’avevo seccamente liquidato: lui mi sembrava preoccupato e io l’avevo snobbato. Cercai di rimediare.
“Allora cos’è questa storia che avresti la bocca storta!”
“Come, oggi non sei troppo impegnato per me?” mi rispose lui, acido, dall’altra parte del filo.
“Ma no, scusami per l’altro giorno, la tua telefonata è piovuta in un momentaccio. Però adesso sono qui, dimmi qual è il problema?”
“Il problema, il problema… eh…”
Browser era imbarazzato. Io che lo conoscevo per uno che era tutto bit e niente sentimenti, mi meravigliai non poco.
“L’altro giorno…” seguitò dopo un sospiro “…guardandomi allo specchio, mi sono accorto di aver la bocca asimmetrica, tutta da una parte, storta insomma.”
“Se è per questo hai anche le orecchie asimmetriche… e allora? Che t’importa?”
“Ho pure le orecchie storte?” mi interruppe lui, quasi urlando. Poi sentii che aveva mollato per terra la cornetta e che si era allontanato di corsa dall’apparecchio. Passò qualche minuto, poi tornò trafelato.
“Ma è vero!” esclamò disperato “e adesso come faccio? Bell’amico che sei, invece di consolarmi mi butti ancora più giù!”
“Come adesso come faccio? Ma mi vuoi spiegare?”
Seguì un silenzio imbarazzante. Mi sembrò persino che stesse per piangere.
“Vedi…” mi disse “…via ICQ, quel programma che serve per mettere in contatto due persone che si scrivono su Internet, in tempo reale, ho conosciuto una ragazza australiana che mi piace da morire.”
“Ah bene, sono proprio contento.”
“E’ una istruttrice di film-diving, cioè insegna a nuotare sott’acqua agli operatori di riprese sottomarine…”
“Interessante, davvero…”
“Solo che è anche una maniaca della forma fisica. Come sai, io non ho un fisico perfetto…”
Pensando alla sua prominente pancia da sedentario nutrito ad hamburger e pizze, con le spalle piccole e le gambe corte, l’autodefinizione ‘fisico non perfetto’, mi sembrò molto generosa da parte sua.
“Così ho pensato…” proseguiva Browser “…che anche se mi abbellivo un po’, non ci sarebbe stato niente di male… ma poi mi ha scritto che il suo uomo ideale non solo doveva avere un fisico scultoreo e perennemente abbronzato, ma anche una bocca perfetta! Capisci? Perfetta!”
Io non gli risposi. Ero ancora fermo a visualizzare il requisito della pelle perennemente abbronzata che mal si attagliava a lui che, non uscendo mai di casa, aveva un bel colorito grigio-bianco che ricordava il cemento grezzo.
“Ho capito, Browser, bocca perfetta, non urlare però, lo sai che non sopporto i rumori forti!”
“Sì, scusa… ora che ho scoperto di avere la bocca storta e come dici tu, anche le orecchie asimmetriche, non ho più speranza.”
Nonostante che me lo imponessi e soprattutto che lo imponesse la situazione, stavo cedendo alla voglia di sganasciarmi dal ridere. Mi misi la cornetta sul petto in un gesto che avrebbe dovuto aiutarmi a rimanere serio. Mi concentrai sul ricordo del recente funerale di un mio conoscente. Ma non ci fu niente da fare.
“Va bene Browser, ma se lei sta in Australia e tu in Italia, puoi sempre continuare a fingere di essere un baywatcher… e siete tutti contenti.”
“Purtroppo no, vedi, ci siamo messi d’accordo che installeremo al più presto una webcam, una telecamerina che trasmette le immagini via Internet, così potremmo vederci vicendevolmente sul monitor del computer…”
“Guarda, Browser, a pensarci bene, lei probabilmente, per ‘bocca perfetta’, intendeva dire ‘denti perfetti’, cioè le piacciono i denti diritti e bianchi… ma di cosa ti preoccupi poi? Magari la tua amica è una un po’ cicciottella, con il sedere rasoterra e con il naso tipo strega di Biancaneve.”
“Eh no, purtroppo non è così” ribatté “mi ha mandato via e-mail una sua foto: ha il fisico di Pamela Anderson e il viso di Gwyneth Paltrow. E così io non ho avuto il coraggio di mandarne una mia, di foto. E’ per questo che mi ha detto di mettere la webcam. Adesso che faccio?”
Ci pensai un po’. Volevo dirgli qualcosa di carino.
“Puoi sempre dire che nonostante i tuoi trascorsi da palestrato, sei fuori forma in quanto il tuo lavoro di ingegnere spaziale che collabora con la NASA al progetto ‘Marte, il futuro è ora!’ non te ne lascia più il tempo…”
“E pensi che funzionerà?”
“No, ma potrebbe aver compassione di te e non insultarti on line dall’altra parte del mondo.”
“Però mi hai dato un’idea.”
“Ah sì?”
“Potrei sempre dire, che lavorando per la NASA oppure per la CIA o per tutte e due le agenzie insieme, mi è vietato, per ragioni di sicurezza, installare una telecamera in laboratorio. Sei un genio! Sapevo che potevo contare su di te!” E riattaccò, senza neppure salutarmi.
Stavo ancora scuotendo la testa quando mi sedetti sulla mia meravigliosa sedia a dondolo in legno di quercia. Poi pensai che almeno una cosa giusta quel giorno l’avevo fatta.

10 pensieri su “A bocca storta

  1. Povero Browser! bella la tua idea riguardo la cam! Però…..il fatto che un patito come Browser non ne avesse ancora una mi puzza un po’….:-)))))

    un bacio Briciolino

  2. Io invece non resistito. Sto ancora sganasciandomi. Per Amina, amico mio, con la tua fantasia, non hai bisogno di consigli. Te la caverai comunque. Buona serata. Percival

  3. A Fantasia non sei messo male… Ma forse te lo avevo già detto… Mi interessava sapere con Anima come si configurerà la pezza da metterci… Sempre che tu voglia metterla…
    Buonii giorni.
    Muji

  4. bisognerebbe scrivere un manuale per come trattare con gli amici e rimediare alle gaffe fatte.
    Con Amina forse funzionerebbe farle consegnare un bel mazzo di fiori a casa con un biglietto con la frase più bella che la tua mente riesce a partorire.
    Cerca di non mandargli i fiori che odia di più però… 😉

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