Scherzi

Con ‘Gi e Tonio oggi, a tavola, si parlava di scherzi. Nei centri piccoli se ne fanno, tra amici. Forse è un modo per esorcizzare, tutti insieme, le paure dell’esistenza o per superare le insicurezze del domani o per far finta che la vita non se ne trascorre via.
“Lo scherzo che hanno fatto ad Adelio l’anno scorso è proprio bello!” se ne uscì ‘Gi versandosi un altro po’ di chiaretto delle Colline Lughesi “… quel vigilino, sai, diventato un autentico spauracchio di chi posteggia la macchina in divieto di sosta o in doppia fila. Lui che si è sempre reso antipatico a tutti per quel suo carattere spocchioso e arrogante, da quando fa questo lavoro, ha trovato una ragione di vita: rivalersi su chi l’ha preso in giro fin da piccolo.”
“E cosa gli è successo?” gli chiesi.
“Si son messi d’accordo tra loro alcuni amici, quelli da lui più bersagliati: hanno messo le loro macchine in una zona di divieto, là dove normalmente Adelio va per far le multe. Quando è arrivato sul posto, il vigilino, pregustando con un sorrisino malefico lo sfacelo che avrebbe fatto di lì a poco, ha aperto il libretto delle multe che aveva in mano. Solo che loro, al libretto, gli avevano fatto fare il bagno nel vinavil per cui è rimasto chiuso e solido come un toast surgelato.”
“Beh, non mi sembra poi granché come scherzo” obbiettai.
“Aspetta, non è finita! Quando Adelio è andato a mettere la mano nel borsello dove c‘erano gli altri blocchetti ha sentito che erano affogati in un qualcosa di untuoso, appiccicaticcio e maleodorante. Quei disgraziati avevano riempito il borsello di maionese andata a male. In quello stesso istante poi, uno dopo l’altro, alla spicciolata, gli amici in questione hanno tolto da sotto il naso di Adelio le macchine che si trovavano in divieto. L’immagine del vigilino che, alzando la mano grondante di maionese, gridava, mentre gli altri partivano, ‘fermi tutti, in nome della legge, siete in contravvenzione’ è rimasta storica!”
“Invece l’estate scorsa” esordì Tonio che stava cercando inutilmente di rompere una noce con il palmo della mano “al farmacista qui di Lughi gli è venuto quasi un coccolone. Carmelo, è anziano si sa, ma è anche in ottima salute, io del resto posso ben dirlo perché è mio paziente. E beh… è accaduto che, un bel giorno, hanno cominciato a recapitargli a casa, fino a sera inoltrata, corone da morto, fiori a mazzi e telefonate di condoglianze. Si sgolò a spiegare a tutti che non era affatto morto, ma che anzi stava benissimo. Ha fatto tanti scongiuri il pover uomo, per tutta la notte, da non riuscire a chiudere occhio.”
“E chi aveva messo in giro quella voce?”
“Avevano fatto di meglio…” disse Tonio che aveva cambiato palmo della mano senza riuscire ad aprire la noce “avevano tappezzato il paese con il suo annuncio funebre che avvisava ‘con mestizia’ che ‘il Signore l’aveva accolto serenamente nella beatitudine dei cieli.’
“Pazzesco!” feci io.
“Sì ma lo scherzo più simpatico lo hanno fatto a Marò poco tempo fa” riprese ‘Gi che, alzatosi da tavola, era andato a prendere lo schiaccianoci per Tonio. “A lui. Tutto sommato han fatto di peggio!”
Tonio prese lo schiaccianoci dalle mani di ‘Gi e cominciò a usarlo come un martello sulla noce. Al che io, sfiatatigli di mano schiaccianoci e noce, gli ruppi quest’ultima come Dio comanda. Tonio mi guardò come se gli avessi rotto il giocattolo.
“Con il pretesto di un ‘campionato’ a briscola o a boccette, adesso non mi ricordo più” proseguì ‘Gi “hanno attirato Marò al bar del Cinghiale. Quando furono sicuri che non sarebbe tornato se non alle ore piccole, hanno introdotto in casa sua una mucca frisona di più di cinquecento chili. E, per farla girare ben bene per tutta la casa, hanno pure piazzato, in tutte le stanze, un bel po’ di fieno.”
“Chissà che disastro avrà fatto!” dissi ridendo.
“E’ che non si sono limitati a quello! Prima di far entrare la mucca, le han fatto bere un secchio d’acqua dove hanno disciolto un potente diuretico e un vigoroso lassativo. Non ti sto a dire come la povera bestia ha conciato l’intera casa.”
“Marò avrà bestemmiato così forte” disse Tonio che finalmente sgranocchiava di gusto la noce sgusciata “che avranno persino chiuso le porte del Paradiso per non sentirlo!”

13 pensieri su “Scherzi

  1. Quella della mucca è veramente grossa… oltre che olezzante…..,comunque grassa …la risata tra maionese e annunci mortuari impropri..queste storielle mi fanno ripensare al “Viglile” impersonato da Alberto Sordi, agli scherzi di “Amici” ed un po’ ai “Vitelloni”.Magistrale il tuo modo di raccontare sapido di vita paesana.

  2. Ho scoperto il tuo blog grazie al commento che hai lasciato sul mio, e te ne ringrazio. Per il commento ma soprattutto per avermi permesso di aprire una porta sul tuo mondo.
    Sono sicura che da oggi ti seguirò piuttosto regolarmente, mi piace molto il tuo modo di scrivere. Grazie se, scrivendo il tuo prossimo racconto, penserai che anch’io lo sto aspettando, che anche a me terrai preziosa compagnia. Blum

  3. what? ma credo di avere capito.. direi male, oppure non so, purtroppo sono un po’ pessimista per natura (ma sto cambiando per vita.)
    P.S. devo dire che questo mio post è il primo in vero stile blog: lo rileggo e non ci capisco un cazzo nemmeno io!

  4. Io ti ringrazio solo per la cosa dolcissima che hai detto stasera nei commenti del mio blog, che sei straordinario nello scrivere, è noto a tutti sul pianeta terra ormai … Semplicemente, Spiritella!

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