Asereje

Mi ha scritto Browser. Mi ha riferito, abbastanza impressionato, che corre voce su Internet che la canzone “Asereje” delle Las Ketchup – il tormentone della scorsa estate – altro non sarebbe se non un inno a Satana; che non sarebbe neppure vero che le parole contenute nel motivo della canzone – Asere je ja de je de jebe tu jebere seibunouva Majabi an de buguni an de buididipi – siano senza senso, così come si sono affrettate a sostenere le cantanti, significando piuttosto, anche non tanto nascostamente, (come mi ha riportato testualmente):
“Sii eretico (asereje) Jehovah (Ja – il nome di Dio) ti permette di esistere (je de jebe tu jebere). Inchinati (Majabi) e noi ti guideremo”.
La ripetizione quasi ossessiva della litania farebbe, poi, parte integrante del rituale satanico, giusta la necessità della invocazione corale, ripetuta, della figura di belzebù.
Tutto ciò, oltretutto – aggiunge – spiegherebbe l’enorme successo che ha avuto e che continua ad avere questa canzone, in modo innaturale rispetto alle normali regole di mercato, avendo il testo come stregato ed ammaliato milioni di persone che, inconsapevolmente, sono diventate il veicolo di propaganda del demonio; grazie, peraltro, anche all’effetto subdolo dei gesti magici di quella sorta di danza eseguita dalle cantanti durante il pezzo, gesti che sarebbero gli stessi di una ridda africana praticata da stregoni animisti per richiamare dall’oltretomba gli spiriti dei suicidi perché parlino con Satana.
Inoltre, prosegue il mio amico nella sua e-mail, anche il nome del gruppo, Las Ketchup, fa riferimento sì alla famosa salsa rossa da mettere sulle patatine fritte, ma ricorderebbe pure il sangue dei sacrifici umani e nasconderebbe tra le sue pieghe una bestemmia a Dio: “Shit Up” e cioè “merda al cielo”.
L’e-mail, dal tono nervoso e inquieto (Browser è timoroso di tutto, dalle malattie più banali alle cartomanti che per televisione ti raccontano a pagamento il futuro che ti piacerebbe avere) mi chiedeva cosa ne pensavo.
Gli ho risposto, ovviamente, che è una delle tante bufale che circolano sulla rete (si potrebbe riempire una enciclopedia di non so quanti volumi). Così gli ho scritto:
“Per sincerarti che si tratti di una panzana, mio caro Browser, prova a buttare merda al cielo e stacci sotto per vedere dove va a finire.”

15 pensieri su “Asereje

  1. la cosa che mi perplime è…ma davvero c’è gente che si mette ad ascoltare i dischi alla rovesci (vedi caso stairway to heaven…) o a “interpretare” [sottotitolo: do me a frickin’ favour…] canzuncelle di poche pretese che pure i serci capiscono che non significano un’emerita cippa??? bah…dove andremo a finire…

  2. Ah, allora ho capito perchè mi ha “stufata “,a forza di sentirla a tutto volume ..per tutta l’estate sulla spiaggia…un vero tormento per le povere orecchie….

  3. Senti, sto provando da alcune ore, ma mi ricade sempre tutto in faccia. Non so cosa sbaglio, e mi è venuto un dubbio: io uso, come materia prima, materiale umano, che prendo nei bagni pubblici: non è che si debba usare quella di mucca, più grossa?

  4. Sapevo anche io di questa storia ma sinceramente nn ci credo, avevano detto anche che non so dove nello sfondo in una parte del video si intravedeva il volto del diovolo….mha io nn ho visto nulla!!! Cmq sì sa com’è…ne inventano davvero di tutti i colori ed è difficile credere !!

  5. Dopo questa pubblicazione della tua “petite histoire merdeuse” non faccio che incontare gente con involti di indumenti da portare in lavanderia…come sarà mai? Mah, mistero! g.

  6. Interessante teoria… ma sfido chiunque a ripetere il ritornello infernale con le parole giuste secondo me le inventano volta per volta anche le cantanti…
    Beh, adesso vado… devo fare l’espermineto della merda al cielo che pare interessante… :o))

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