Ravioli di pizza

Di ritorno da Pievani, era mezzanotte, vidi la luce filtrare da sotto la porta del forno di Bastiano. Mi fermai.
Nello stanzone pieno di profilati metallici, i cui ripiani erano colmi di biove, rosette, sfilatini e michette, Bastiano volteggiava come una ballerina della Scala, seguendo un ritmo cadenzato di gesti resi eleganti e fluidi dalla reiterazione nel tempo. Sembrava che nei suoi movimenti ci fossero anche i gesti di suo padre e del padre di suo padre e dell’avo Severino che per primo aveva aperto, da pioniere, un forno in quella terra. Era una popolazione di panettieri che avevo davanti e tutti lavoravano all’unisono, con una tecnica perfetta, in un silenzio da cattedrale gotica.
“Ho appena sfornato le brioches ripiene di mirtilli” mi disse entusiasta appena mi vide. Anche se non erano passati tanti giorni dall’ultima sera che si era cenato insieme (avevamo assaggiato le sue lasagne di trevigiana e besciamella al ragù di cinghiale) ogni volta che mi rivedeva era per lui una festa.
“Una brioche, a mezzanotte passata, mi sembra un po’ troppo, Bastiano, grazie lo stesso” risposi cercando di dribblarlo.
“Allora assaggia quest’altra mia specialità. Li chiamo ravioli di pizza: della grandezza di un raviolo, ci metto, sopra, pomodoro e origano, ma dentro hanno un cuore traboccante di taleggio con dadini di prosciutto affumicato cotto al forno di legna”.
“Chissà che bontà, ma grazie, Bastiano, un’altra volta, sono solo passato per sapere come stai.”
“E’ buffo che tu me lo chieda” disse lui alzando la pala del forno, finendo così per assumere la posa da antico cavaliere con la lancia in resta. “E’ buffo, perché da qualche giorno, mi scopro a vedermi, come dire?, oggettivamente, dal di fuori, come in un film. Sto lavorando qui dentro e vedo me che lavoro, come se stessi guardando attraverso il mirino di una telecamera sistemata, che ne so?, in quell’angolo lì”.
Dicendo queste parole, Bastiano aveva accavallato le gambe e, dopo aver indicato l’angolo più lontano dello stanzone, si spalmò un bel po’ di farina sul suo faccione gioviale.
“Il bello è che…” prosegui lui mettendosi la farina anche sul naso “… che vedendomi in questo modo, non mi sento sorpreso o inquieto. No, provo solo tenerezza: vedo come lavoro, appesantito sì dagli anni, ma fortunato di ritrovarmi tra le cose che amo, tra le mie creazioni di farina e lievito, nel mio mondo fatto di fragranze di pane fresco e meringhe calde.”
L’ultima frase rimase quasi sospesa nell’aria fino a quando un beep ripetuto e dissacrante, proveniente da una lucina arancione che si accendeva e si spegneva vicino ai portelli del forno, fece sobbalzare Bastiano. Aprì con uno scatto secco e sicuro i portelli e un alito caldo, come se fosse stata aperta una bocca direttamente collegata con il centro della terra, mi investì carico di odori umidi e naturali.
“Che dici…” quasi urlò per superare la voce del forno “…mi devo preoccupare?”
“No Bastiano, credo proprio di no. Penso piuttosto che siano cose che succedano. Soprattutto alle persone speciali.” Ma queste ultime parole non le udì per il frastuono di una teglia che atterrò esattamente dentro le guide di una struttura di metallo.


4 pensieri su “Ravioli di pizza

  1. Che voglia di ravioli!
    Ma briciola, tu davvero conosci tutte queste persone meravigliose e vivi in una realtà che sa di tempi che furono?
    Ti prego, portami via con te.

  2. certe volte mi scopro anche io osservatrice esterna di me stessa… non credo di essere molto telegenica! per consolarmi mi rifugio in un buon cornetto al cioccolato! 😛
    Scherzi a parte, ognuno di noi ha un dono che ci rende speciali… Il dono di Bastiano tu lo hai già scoperto e con la sua stessa semplicità ce lo hai spiegato… grazie. Taurie

  3. ecco gnam, che voglia di quei ravioli lì!!!senti cambiando discorso (che tanto è ora di cena e meno male che tra poco si mangia) non è che ti andrebbe di pubblicare tuoi racconti su una rivistina-web? senza impegno, ti do il sito, se vuoi contattami per mandare materiale. =)la rivista è progetto babele, la mia mail è info@braintohand.combuonapappa! fran

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