“Cosa fai qui fuori a quest’ora?” – mi chiese Amina sedendosi sui gradini di casa.
“Sto guardando la luna” – le risposi senza girarmi, ma facendole posto perché venisse accanto a me. Poi mi voltai e vidi i suoi occhioni profondi che mi interrogavano curiosi. La sua pelle color dell’ebano sembrava ancora più morbida al chiarore di quella notte.
“Cos’ha di interessante la luna ai tuoi occhi?”
“Pensavo a quante cose, attorno e dentro di noi, ci emozionino senza far rumore.
A quante sensazioni, ricordi o sentimenti ci scorrano nell’intimo senza emettere neppure un suono. Sbocciano e si trasformano, si sfilacciano e scivolano via con l’umiltà del silenzio.”
Lei mi sorrise con quella dolcezza che sa sconfiggere ogni malinconia e cucire tutti gli strappi dell’anima.
Poi appoggiò la testa al mio braccio e sentii tutto il profumo della sua vita.
bello bello sto blog
e’ vero anche se a volte i ricordi fanno parecchio rumore perche’ ti sembra di rivivere esattamente cio’ che e’ passato
Con voi …anche noi ci siamo seduti sulla soglia a contemplare la luna;ssssss… silenzio…. chè i pensieri nella notte frullano……
Domanda:Amina fa la prostituta, è amata da Ulderico, ferroviere, figlio di Orestino?
Se non è così meglio per Amina.
bellissimo blog. non solo ti tornerò a trovare, ma ho intenzione di linkarti. a patto che tu mi dica cosa pensi del mio, però ….
l’umiltà del silenzio…..e la sua preziosità. Intima, delicata, tenera. Grazie, Briciola. Percival
Sì, e li ricuce con il filo invisibile della capacità di comprendere e perdonare.
«… gli strappi dell’anima…»: tutti vorremmo un’ Amina che li ricucisse, g.